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Profilo: Dusan Stoiljkovic, allenatore dell'Academy di Goalkeeping.com

Presentiamo regolarmente gli allenatori della Goalkeeping.com Academy e le loro filosofie di allenamento. Di recente, abbiamo intervistato Dusan Stoiljkovic, che lavorerà per la prima volta ai ritiri invernali 2025-26!


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1. Da dove vieni e come sei diventato portiere?

Mi chiamo Dusan Stoiljkovic e vengo da Niš, in Serbia. La mia carriera da portiere è iniziata all'età di sette anni, un momento che mi ha fatto conoscere per la prima volta questo ruolo speciale. Quando ho indossato i guanti, ho subito capito quanto fosse unico stare tra i pali. Non sono mai stato un giocatore di movimento; fin dall'inizio, sono stato affascinato non solo dalle parate spettacolari, ma soprattutto dalla forza mentale che richiede il ruolo di portiere.


2. Qual è stato il tuo percorso professionale come allenatore dei portieri?

Dopo aver concluso la mia carriera da giocatore all'OFK Sindjelic, ho deciso di diventare allenatore. Il fattore decisivo è stata la quasi inesistente comunità di portieri nella mia città: ho capito l'impatto che avrei potuto avere sullo sviluppo dei giovani portieri. Da allora, ho unito la mia esperienza da giocatore a metodi di allenamento moderni e ho lavorato per elevare il livello della formazione dei portieri in Serbia e nella regione.


3. Quali incarichi hai ricoperto finora come allenatore dei portieri?

Ho iniziato la mia carriera da allenatore all'OFK Sindjelic Niš, prima di occuparmi dello sviluppo dei portieri in club di alto livello come l'FK Radnicki Niš. Sono poi passato allo ZFK Mašinac. Contemporaneamente, ho lavorato come allenatore dei portieri a livello regionale per la Federazione calcistica serba. Ogni incarico, dal livello giovanile a quello professionistico, ha ampliato la mia prospettiva sul ruolo del portiere e mi ha formato come allenatore.


4. Quali licenze o corsi di formazione per portieri hai completato?

Sono titolare di licenza UEFA C e sto per conseguire la licenza UEFA B. Partecipo regolarmente a workshop, seminari e corsi di formazione online. La formazione professionale continua è essenziale per me, perché il ruolo dei portieri è in rapida evoluzione e gli allenatori devono attivamente tenere il passo con questo progresso per preparare al meglio i propri giocatori.


5. Qual è la tua filosofia di allenamento personale?

La mia filosofia di allenamento è incentrata sul gioco stesso. Per me, un buon allenamento per i portieri non consiste solo nella ripetizione tecnica, ma soprattutto in situazioni realistiche e simili a quelle di gioco. I portieri dovrebbero essere stimolati fisicamente, mentalmente ed emotivamente, e allo stesso tempo divertirsi ad imparare. Nella Keepers Daily Academy, promuoviamo anche lo sviluppo personale, ad esempio attraverso letture, podcast e analisi delle proprie prestazioni.


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6. Ti concentri su aree specifiche nel tuo allenamento?

Sì. La capacità decisionale e la forza mentale sono particolarmente importanti per me. La tecnica è la base, ma è la combinazione di abilità tecnica, lucidità mentale e stabilità mentale che trasforma i buoni portieri in grandi portieri.


7. Come adatti il tuo allenamento ai diversi portieri?

Ogni portiere è unico. Ecco perché progetto esercizi mirati e fornisco feedback personalizzati e specifici per ogni giocatore. Con i portieri più giovani, l'attenzione è rivolta a solidi fondamentali e al divertimento durante il gioco, mentre con i portieri più anziani ed esperti, è la comprensione tattica e la messa a punto che fanno la differenza ad alto livello.


8. Cosa ti affascina di più del ruolo del portiere?

La responsabilità. I portieri sono al centro dell'attenzione solo nei momenti cruciali. Non si tratta solo di parare i tiri, ma anche di leadership, compostezza e resilienza. La capacità di scrollarsi di dosso subito gli errori e dare fiducia alla squadra è ciò che rende questo ruolo unico per me.


9. Secondo te, chi è attualmente il miglior portiere del mondo e perché?

Per me, non esiste un portiere migliore al mondo. Ognuno ha i suoi punti di forza. David Raya, ad esempio, è un regista eccezionale con un'eccellente visione di gioco e passaggi verticali potenti, ma ha dei punti deboli nel controllo dei cross, un aspetto in cui altri sono più bravi. Il portiere migliore è sempre quello che si inserisce perfettamente nel sistema di gioco della sua squadra e garantisce sicurezza a tutta la squadra.


10. Hai un motto o un atteggiamento personale che guida il tuo lavoro di coach?

Sì. Dico spesso ai miei portieri: "Un buon portiere para il tiro. Un grande portiere lo blocca". Questo esprime la mia convinzione che i portieri debbano pensare come gli scacchisti: sempre un passo avanti. Altrettanto importante per me è: "Impegnatevi per il progresso, non per la perfezione". Questa frase ci motiva in ogni allenamento e ci aiuta a crescere costantemente.


Dusan, grazie mille per l'intervista. Non vediamo l'ora di vederti in azione per la prima volta al campo invernale di Vienna il 27 e 28 dicembre!



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